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mercoledì 2 dicembre 2015

A me gli occhi

Ieri sera, al calduccio sotto le coperte, parlavamo degli OCCHI. Degli sguardi che ti prendono e ti portano via. Ognuno ha il suo veleno, c'è chi potrebbe morire per un paio di laghetti azzurri e chi invece sogna di correre a perdifiato tra le foglie di due prati verde smeraldo.  Tu sostieni che i più belli siano quelli castano chiaro, con luminosi riflessi dorati che ti fanno abbassare lo sguardo come quando c'è troppo sole e devi chiudere le tende, io ti ho confessato che quelli che mi rubarono il cuore 11 anni fa sono marroni e liquidi come il cioccolato fondente, un mare scuro e gorgogliante dove mi sono smarrita e ancora c'è chi mi cerca, mi cerca, ma non mi trova. Quelli di babbo, che non per niente è diventato tuo padre. In certi occhi affoghi, altri ti accecano, altri ancora li puoi guardare per ore e non succede niente, riesci a parlare con la persona che li indossa senza mai esitare. E poi c'è il taglio. Non bastavano i colori, ci voleva anche il taglio a mandorla, quello sognante all'ingiù, quello tondo con la palpebra che sembra un tetto perfetto sotto al quale ripararsi per scambiarsi il primo bacio. Tu affermi che sono belli gli sguardi imploranti e impauriti, io ribatto che mi hanno sempre fatta innamorare gli occhi trasognati e incantati.
Poi c'è la dimensione. Tu gli occhi li vuoi grandi, anzi grandissimi, devono fagocitarti mentre li guardi, io cerco l'intensità. Se manca quella manca la magia, ma forse sei ancora troppo piccola per apprezzarla, bisogna aver già viaggiato in tanti occhi diversi per poter capire. Capirai anche tu, un giorno.
Difficile però: da uno con gli occhi grandi ti aspetti sempre qualcosa di più.
Anch'io da ragazzina veneravo gli occhi grandi, poi ho capito che se il cuore non è altrettanto grande è meglio lasciar perdere. Prima di santificare un cerbiatto, fatti un viaggetto nella sua anima, potresti inciampare in amare sorprese. 
Ah, meglio che ti confessi anche questo: negli occhi di tuo padre si sta bene. Se chiedono di me rispondi che lì mamma è al sicuro.

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