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mercoledì 14 novembre 2018

La tempesta perfetta

La bambina col fiocco bianco di lato tra i capelli, il nome esotico (forse gitano??) e gli occhi piccoli e inaspettatamente velati di perfidia esiste ancora, ma tu non la consideri più, le sorridi, canti e balli abbracciando gli alberi e ogni tanto ti giri proprio verso di lei e getti sguardi sospesi tra 'Se chiedono di me, non so piú nemmeno io dove mi trovo' e 'Addio, non puoi rubare più la mia felicità'.

Da parecchi mesi ormai sei immersa in un mondo nuovo, di nodi alla gola, farfalle (non Barilla) nello stomaco, camminata ubriaca e incessante voglia di parlare di tutto, dalle cose importanti alle stupidaggini più assurde.
- Mamma...lo sai che noi ora giriamo sulla Terra, e la Terra è nell'universo? Mamma, e lo sai che questa città è in una regione e la regione è in Italia e l'Italia è in Europa e l'Europa è sulla Terra e... Mamma, mamma??? Mi ascolti???
- Siii, ti ascoltooo - esclamo, mentre faccio rotolare a fatica il tuo zaino trolley lungo la discesa.

Ora ridi, ora canti, ora ti arrampichi su un muretto, ora abbracci un albero, ora ti abbarbichi stretta a un palo.
- Pati, non trovo più il libro che mi avevi chiesto...
- Chissenefregaaaaaa!!! Uen del naiiiiiit es coooooommm end del len is daaaaaarc...
- Hai studiato per domani?
- Cosa?
- Geografia!
- End de muuuuuun is di onliiii lait uil siiiii...
- Mi ascolti, Pati??? Per pranzo frittata?
- Sisi...vabbbbbbbbbeeeeeeneeeee! Sten bai miiiii!!! So darlin darliiiin steeeen...

Praticamente la conversazione che avrei potuto fare con un'ubriaca raccattata su un ciglio della strada, la testa riversa sul prato e le mani strette intorno alla bottiglia vuota.

Di bello c'è che, da quando sei diventata un incrocio tra Janis Joplin e Bob Marley (ovvero, da quando ridi canti e sgambetti  per tutto il giorno senza posa, con un sorriso estasiato che va da zigomo a zigomo) non ti importa più di niente, non te la prendi più per nessuna cosa, sei sempre di buon umore, cordiale, un piacere per gli occhi (un po' meno per le orecchie).

I tempi grigi del bullismo, o meglio dei maldestri tentativi di mettere in atto una cosa che gli somigliasse, sono finiti e tu vuoi fiori nei cannoni, non pallottole.

Non ti ricordi cosa ti ha cambiata, magari proprio il dolore. Dolore di sapere che qualcuno voleva il tuo male per gioco , per semplice passatempo.
Ogni cosa ha il suo perché; questo dolore ti ha resa più forte, meno illusa, e spesso dalle tempeste ce ne usciamo con un carattere di acciaio e, sorprendentemente, la vita migliora.

Tu ne sei uscita felicissima, fortissima e anche più folle di prima, ma è bello vederti danzare tra le nuvole.

martedì 13 novembre 2018

Quel vizio chiamato tristezza

Questo pensiero non è dedicato a te, piccola mia, poiché per carattere non hai mai corteggiato il dolore, piuttosto te ne sei sempre tenuta alla giusta distanza, un po' come chi attende il treno facendo attenzione a non oltrepassare la linea gialla.
Una bella fortuna, Pati, in questo mondo di aspiranti vittime che si crogiolano nella sofferenza e la chiamano 'amore'.
La tristezza, la disperazione, il male di vivere possono diventare vizi, come diceva Flaubert. Erbacce che crescono nel nostro giardino e soffocano i primi germogli dei bellissimi fiori colorati che vorrebbero addolcire il prato della nostra vita, ma spesso siamo noi a non curare il giardino e a chiamare 'piante ornamentali' quelle erbe tossiche e spinose che allargano lentamente i loro tentacoli e ci strappano via gioia e speranze.

Se il male ci cerca, non facciamoci trovare.

Non diamo la caccia alle illusioni; l'amore non deve essere un inseguimento, ma una delicata danza dove i corpi si attraggono e le menti si abbracciano.
Se una persona non è convinta di stare con noi, significa che non siamo noi a occupare il sedile accanto a lei.

Non è il nostro volo.

mercoledì 7 novembre 2018

Love Is...

È tempo perso cercare di descrivere l'amore? La definizione adatta la cercano, da sempre, scrittori, poeti, pittori, scultori, musicisti, bambini, professori, ma anche uomini seduti al bar o in piedi alla fermata dell'autobus.
La nostra vita intera è fatta di amore, dal sorriso del neonato che si perde dentro agli occhi della mamma fino al sorriso stanco e protettivo di un nonno che guarda suo nipote.
L'amore è bene farselo piacere, perché lo ritrovi ovunque vai.
È come la musica, come i numeri: DAPPERTUTTO.
Anche quando credi di non parlare di amore, in realtà lo hai già menzionato almeno venti volte, e nemmeno te ne sei accorto.

Dato che tutti provano a cercare una definizione da attribuire a questo folle, meraviglioso, inaspettato, a volte  lacerante e ingrato sussurro del cuore, proverò anch'io a dire la mia.

L'amore è un improvviso battito di ali alla finestra, una raccolta di stelle marine in fondo agli oceani, una corsa in mezzo a un prato immenso di cui non si conoscono né l'inizio né la fine, un viaggio last-minute in mezzo alle nuvole, sentirsi a casa dentro un abbraccio, trovare tutte le risposte in fondo a due occhi, e ridere...ridere di tutto, di un signore, del suo cappello un po' sbilenco, di un cane che scondizola, di una vecchietta che si soffia il naso. Ridere di niente, di ciò che c'è, di ciò che non c'è, di ciò che arriverà, di ciò che solo due innamorati vedono, e che a loro sembra spassoso.

L'amore è...

- Mamma, possiamo restare qui con lui?
- No, ora dobbiamo andare...
- Te ora cosa fai?
- Vado a scegliere un libro. Ciao a domani!
- Posso restare con lui?
- Ma tanto vi vedete domani...

Domani? Cos'è domani? Domani è già tardi. Tutta la vita è oggi.

Tu non ti muovi di un centimetro, lui nemmeno. Due statue.

- Dai Ely, vieni anche te!
- Sì, eccomi!

- Pati il giacchet...

Senza giacchetto (Freddo?? Quale freddo?) con le ali ai piedi e il cuore che galoppa lungo la salita. Mi volto un attimo per salutarti: non cammini, sorvoli il terreno a zig zag come un drone.
Un drone con gli occhi a cuoricino.

Ho smesso di cercare definizioni, perché guardandoti ho capito tutto:

l'amore è diventare, di colpo, dei felicissimi imbecilli.

sabato 3 novembre 2018

Il palazzo fatato

Ti racconto una storia. Vera o presunta che sia, chiudi gli occhi e viaggia con me.

Ci troviamo in un palazzo antico, dove corrono e giocano tante fate e tanti maghetti. Lungo i corridoi del palazzo incontriamo dei personaggi.

C'è la fatina  bionda, dal viso angelico, che sembra tanto buona e innocente e invece quando meno te lo aspetti risponde a tutti, acidissima e tagliente. Un cuore di ghiaccio sporco nascosto sotto candide camicette. Le piace oltremodo fare dispetti e mettere zizzania tra maghi e fate.
In pochi hanno capito la sua vera natura.
In pochi si salveranno dalle sue spire.
Ah, se non lo hai già capito ti svelo un segreto: quella fata in realtà è una strega.

C'è la riccastra vanitosa, tutta incentrata su se stessa, sui suoi cerchietti, sull'ammirazione che gli altri le offrono. Tutti devono guardare solo lei, cercare solo lei, elemosinare solo la sua amicizia.
Un giorno si è alzata e ha deciso che tutti (fate e maghi) la dovevano venerare.
Se disgraziatamente ti stanchi di lei e vuoi cambiare aria, fuggi lontano, non comunicarle mai la tua decisione!!! Allontanati piano, senza spiegazioni, o ti verrà tagliata la testa!
Qualora ti trovassi girato a guardare in un'altra direzione preoccupati sempre di specificare:
- Sua Maestà, mi scusi se le do le spalle, non vorrei mancare di rispetto alla sua regalità.

C'è una fata un po' strana, che un giorno si arrabbiò con un'altra fatina senza un reale motivo e mandò un guardiacaccia a fare giustizia. Il guardiacaccia però tornò col cuore di un cinghiale e lei non gli perdonò mai il tradimento.
Anche quella fata in realtà è una strega.

C'è la fata amica di tutti, quella che strilla sempre, abbraccia chiunque, dà pacche a tutti e sorride a tutti nello stesso modo. Viene da chiedersi se nessuno le ha mai fatto notare che siamo fatti per pochi, che chi ama tutti non ama nessuno, che il cuore delle persone vere ha poche stanze.
Mah. Forse continuerebbe a ridacchiare e non capirebbe.

C'è la fata ''amicona-siamoamicheforever" a singhiozzo, quella che oggi prenderà una fissazione per una fata e domani sarà già altrove.

Ma ci sono anche maghetti in questa storia!

C'è il mago buono ma chiassoso, quello che urla forte da far tremare i vetri del palazzo, il mago simpatico e tranquillo, il mago che muove il bacino a ritmo di musica, il mago che fa gli scherzi, il mago bello, pazzo e burlone con il cuore caldo ma chiuso col lucchetto...

- ...E quel mago è amatissimo da una fatina bella, buona e pazza come lui. Questa fatina sembra timida ma poi è completamente svalvolata, e con lui lo è ancora di più.

- E questa fatina per caso la conosco??

- Molto bene, direi.
Insieme quei due fanno bellissime magie.