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venerdì 1 febbraio 2019

Niente, tutto.

Uscita di scuola. Il freddo mi gela le mani, le nascondo in tasca e aspetto con impazienza il suono della campanella.
Davanti al portone della scuola noi genitori siamo sempre tutti un po' stanchi, affamati, svogliati, indolenziti, mentre voi bimbi, quando uscite, ci riportate il sorriso con le vostre piroette nel prato, e questo è vero soprattutto quando è tarda primavera e il sole bacia i vostri volti spensierati. D'inverno, invece, dobbiamo spesso scappare via sotto gli ombrelli, nemmeno il tempo di finire una frase, fare una corsa tra l'erba o nascondersi dietro un albero e fare uno scherzo al migliore amico.
Ma...se il cuore trabocca di gioia, ecco che la pioggia non esiste nemmeno più, è sempre estate, e il mondo è talmente bello e ammiccante che verrebbe voglia di salire su una scala immaginaria e abbracciarlo dal Polo Nord in giù.

Eccoti.

Davanti al portone mi scivoli accanto, mi passi lo zaino-trolley e corri a perdifiato lungo la discesa accanto a una tua compagna che trasuda la tua stessa felicità.
In un lampo capisco: in classe siete le due principesse innamorate (corrisposte dai rispettivi principi), agite entrambe in nome di quel demone buono che vi fa saltare, sgambettare, ridere senza un motivo, cancellare le nuvole dal cielo e dipingerci sopra un arcobaleno grandissimo.
Ti lanci verso il parcheggio, poi di colpo ti fermi e ti volti verso la salita.
- Ma io...devo tornare indietro - sussurri, come sospinta da quel solito vento seducente e birichino che quando arriva ti fa letteralmente sbandare.
- Cosa hai dimenticato? - chiedo.
- Niente. Tutto.
Senza capire il significato della tua risposta, ti guardo mentre risali lungo la stradina che porta alla scuola. Arrivi a metà, poi ti blocchi e resti lì a guardare nel vuoto.
- Ciao, perché torni a scuola? Hai dimenticato i libri? - ti chiede la mamma di un compagno.
- Nono - farfugli con imbarazzo.
Nel frattempo cerco di rimettere assieme le tessere di questo enigma e...arrivo alla soluzione.
- Cerchi per caso F. ?
Il tuo sorriso sognante non lascia dubbi.
- Volevo restare a giocare con lui, era ancora lì ad aspettare che qualcuno arrivasse ma ora ho visto che non c'è più, forse è arrivato il suo babbo a riprenderlo.
- Caspita, ma potevi dirlo subito, sembrava che tu volessi tornare in classe da quanto ti piace la scuola!!!
- Seee! Figurati se è per la scuola! - ridacchi arricciando il nasino.
- Comunque andiamo, è ora di pranzo.
Sulla discesa incontriamo di nuovo la tua compagna che in questo periodo ti capisce più di chiunque altro.
Stessi saltelli, stesse risatine, stessi urletti di gioia, stesse corse sulle pozzanghere. Arrivate davanti alla fontana vi mettete a fare uno strano balletto canticchiando e ripetendo stupite 'Ma che ci succede???'.
Questo sussulto del cuore vi ha unite, quando vi guardate noto che c'è complicità, perché solo voi sapete cosa vi fa agitare così.
Vi rincorrete per un po' intorno alla fontana e poi vi accasciate a terra senza nemmeno preoccuparvi di sporcare il giacchetto.
La tua amica, col fiatone, si siede accanto a te sul bordo della vasca, ti sorride e, togliendosi un ciuffo di erba dal giacchetto, ammicca:
- Prima sei tornata su per la salita: cosa hai dimenticato in classe?
Tu scoppi a ridere e lei, di rimando:
- Ahhhh, ho capito!!!

Ci salutiamo e, prima di attraversare la strada, mentre sgambetti e dondoli in qua e là inciampi e finisci dentro un cespuglio, ma ti rialzi subito ridendo a squarciagola.

Tutto chiaro: a scuola, poco fa, avevi dimenticato il cuore.

venerdì 4 gennaio 2019

Per tuo padre

Ciao. Ti sembrerà strano che una moglie, così di punto in bianco, a distanza di tanti anni dall'ultima letterina romantica, senta il bisogno di scriverti, eppure di strano c'è soltanto il non averlo più fatto in questi anni.
Da 14 estati mi rappresenti, e io rappresento te. Da otto anni e mezzo siamo una famiglia, più uniti di prima ma solo su un pezzo di carta che non leggeremo mai. La nostra promessa di amore firmata e archiviata in comune, ti rendi conto?
Più inutile della tesi di fine anno, tutti documenti che segnano passaggi cruciali ma al tempo stesso finiscono dimenticati e mantengono un significato solo simbolico.
Più andiamo avanti negli anni e più ci accorgiamo di quanto sia importante dimostrare anziché mostrare, e spesso è il silenzio a veicolare ogni nostro messaggio, ma alla fine (paradossalmente) è di parole urlate o scritte che si nutrono le nostre emozioni. Le divorano, le fagocitano, sembrano accendersi solo in presenza di una frase da Baci perugina.
Assurdo.
Quattordici anni fa ci siamo scelti in silenzio, e lì le parole non hanno avuto nessun merito. Ci siamo accostati semplicemente l'uno all'altra e abbiamo deciso di prenderci per mano e fare un viaggio insieme. Eccoci qua, quattordici anni dopo.
Otto anni fa è nata la risposta alla domanda che non ti ho fatto spesso, forse perché non ce n'era bisogno.
La cosa più bella di questo viaggio è che io nel frattempo ho imparato a donarti ali, a preparare risotti molto più buoni e a cucinare pensando 'Gli piacerà?'.
Meno possessiva, più leggera, più autonoma, anche se i vasetti dei sottaceti mi mettono a dura prova se non ci sono le tue belle mani ad aprirli.
Quello che mi aspetto dal 2019 è che sia come tutti gli altri meravigliosi, imperfetti anni trascorsi insieme, perché la perfezione appartiene solo alle fiabe, e noi alla fiaba ci avviciniamo comunque anche con due dita di polvere sui mobili, la gatta che semina sassi della lettiera sotto l'albero di Natale, la figliola spettinata e ribelle che fa strani balletti chiusa in camera, pantofole e zainetti in mezzo al salotto e le lenzuola sempre penzoloni giù dal letto.
Ti amo, frase da Baci Perugina ma sempre d'effetto, perché è con queste stupide parole che si costruisce un inizio, ma è con molto altro che si prosegue il cammino.

venerdì 14 dicembre 2018

Neve

Da sempre mi chiedo come facciano.
Da sempre li osservo, prendo appunti, ma alla fine quando li rileggo non riesco a immaginarmi al posto loro e resto con me.
Da sempre mi stupisco al loro cospetto, ho quasi timore di essere vista come qualcuno di inopportuno e scomodo.
Sono tanti, gli uomini che trattengono le loro emozioni.
Uomini, donne, bambini, persino animali.

Tu mi capisci, tesoro, sei la forza del sentimento che fa tracimare i segreti, con te non esistono argini né margini. Anche con i tuoi amici sei così, soprattutto se si tratta di un'amicizia che fa battere il cuore più del previsto.
Tu sei distante dal giardino segreto di chi si nasconde dietro sguardi obliqui e battutine allusive, ma innaffi tutti i giorni le sue rose. Sai che ne vale la pena, sai che lui ti vuole bene e...forse anche troppo, per non aver paura.

Lui è tutto cuore, ma piuttosto che mostrarlo si farebbe lanciare con un cannone dall'altra parte del mondo.

Lui getta in terra come cartacce parole e abbracci, tu li raccatti e glieli riporti.

Lui dice che vuole farti un regalo e spendere tanti soldini, tu ti preoccupi perché sai che lo farà davvero.

Lui è la solidità della roccia nascosta sotto un abito di foglie leggere mosse dal vento, lui è davvero con te quando lo guardi e ci parli, ed è meraviglioso sentire che una persona, mentre le parli, è sempre lì e mai altrove.

Lui fugge dagli abbracci ma li cerca in ogni momento, tu lo rincorri e ti rovesci su di lui con la tenera innocenza di chi ha appena scoperto di aver trovato un amico che non dimenticherà mai.

Lui era neve, ma tra le tue mani si è trasformato in tiepida acqua baciata dal sole. Lui è quel 'Ti voglio bene' che vorresti leggere su un bigliettino, ma conoscendolo sai che non lo farà mai.

Guardalo negli occhi e non serviranno parole, né scritte né donate al vento.

Lui c'è.
E solo tu puoi sapere quanto.

mercoledì 14 novembre 2018

La tempesta perfetta

La bambina col fiocco bianco di lato tra i capelli, il nome esotico (forse gitano??) e gli occhi piccoli e inaspettatamente velati di perfidia esiste ancora, ma tu non la consideri più, le sorridi, canti e balli abbracciando gli alberi e ogni tanto ti giri proprio verso di lei e getti sguardi sospesi tra 'Se chiedono di me, non so piú nemmeno io dove mi trovo' e 'Addio, non puoi rubare più la mia felicità'.

Da parecchi mesi ormai sei immersa in un mondo nuovo, di nodi alla gola, farfalle (non Barilla) nello stomaco, camminata ubriaca e incessante voglia di parlare di tutto, dalle cose importanti alle stupidaggini più assurde.
- Mamma...lo sai che noi ora giriamo sulla Terra, e la Terra è nell'universo? Mamma, e lo sai che questa città è in una regione e la regione è in Italia e l'Italia è in Europa e l'Europa è sulla Terra e... Mamma, mamma??? Mi ascolti???
- Siii, ti ascoltooo - esclamo, mentre faccio rotolare a fatica il tuo zaino trolley lungo la discesa.

Ora ridi, ora canti, ora ti arrampichi su un muretto, ora abbracci un albero, ora ti abbarbichi stretta a un palo.
- Pati, non trovo più il libro che mi avevi chiesto...
- Chissenefregaaaaaa!!! Uen del naiiiiiit es coooooommm end del len is daaaaaarc...
- Hai studiato per domani?
- Cosa?
- Geografia!
- End de muuuuuun is di onliiii lait uil siiiii...
- Mi ascolti, Pati??? Per pranzo frittata?
- Sisi...vabbbbbbbbbeeeeeeneeeee! Sten bai miiiii!!! So darlin darliiiin steeeen...

Praticamente la conversazione che avrei potuto fare con un'ubriaca raccattata su un ciglio della strada, la testa riversa sul prato e le mani strette intorno alla bottiglia vuota.

Di bello c'è che, da quando sei diventata un incrocio tra Janis Joplin e Bob Marley (ovvero, da quando ridi canti e sgambetti  per tutto il giorno senza posa, con un sorriso estasiato che va da zigomo a zigomo) non ti importa più di niente, non te la prendi più per nessuna cosa, sei sempre di buon umore, cordiale, un piacere per gli occhi (un po' meno per le orecchie).

I tempi grigi del bullismo, o meglio dei maldestri tentativi di mettere in atto una cosa che gli somigliasse, sono finiti e tu vuoi fiori nei cannoni, non pallottole.

Non ti ricordi cosa ti ha cambiata, magari proprio il dolore. Dolore di sapere che qualcuno voleva il tuo male per gioco , per semplice passatempo.
Ogni cosa ha il suo perché; questo dolore ti ha resa più forte, meno illusa, e spesso dalle tempeste ce ne usciamo con un carattere di acciaio e, sorprendentemente, la vita migliora.

Tu ne sei uscita felicissima, fortissima e anche più folle di prima, ma è bello vederti danzare tra le nuvole.

martedì 13 novembre 2018

Quel vizio chiamato tristezza

Questo pensiero non è dedicato a te, piccola mia, poiché per carattere non hai mai corteggiato il dolore, piuttosto te ne sei sempre tenuta alla giusta distanza, un po' come chi attende il treno facendo attenzione a non oltrepassare la linea gialla.
Una bella fortuna, Pati, in questo mondo di aspiranti vittime che si crogiolano nella sofferenza e la chiamano 'amore'.
La tristezza, la disperazione, il male di vivere possono diventare vizi, come diceva Flaubert. Erbacce che crescono nel nostro giardino e soffocano i primi germogli dei bellissimi fiori colorati che vorrebbero addolcire il prato della nostra vita, ma spesso siamo noi a non curare il giardino e a chiamare 'piante ornamentali' quelle erbe tossiche e spinose che allargano lentamente i loro tentacoli e ci strappano via gioia e speranze.

Se il male ci cerca, non facciamoci trovare.

Non diamo la caccia alle illusioni; l'amore non deve essere un inseguimento, ma una delicata danza dove i corpi si attraggono e le menti si abbracciano.
Se una persona non è convinta di stare con noi, significa che non siamo noi a occupare il sedile accanto a lei.

Non è il nostro volo.

mercoledì 7 novembre 2018

Love Is...

È tempo perso cercare di descrivere l'amore? La definizione adatta la cercano, da sempre, scrittori, poeti, pittori, scultori, musicisti, bambini, professori, ma anche uomini seduti al bar o in piedi alla fermata dell'autobus.
La nostra vita intera è fatta di amore, dal sorriso del neonato che si perde dentro agli occhi della mamma fino al sorriso stanco e protettivo di un nonno che guarda suo nipote.
L'amore è bene farselo piacere, perché lo ritrovi ovunque vai.
È come la musica, come i numeri: DAPPERTUTTO.
Anche quando credi di non parlare di amore, in realtà lo hai già menzionato almeno venti volte, e nemmeno te ne sei accorto.

Dato che tutti provano a cercare una definizione da attribuire a questo folle, meraviglioso, inaspettato, a volte  lacerante e ingrato sussurro del cuore, proverò anch'io a dire la mia.

L'amore è un improvviso battito di ali alla finestra, una raccolta di stelle marine in fondo agli oceani, una corsa in mezzo a un prato immenso di cui non si conoscono né l'inizio né la fine, un viaggio last-minute in mezzo alle nuvole, sentirsi a casa dentro un abbraccio, trovare tutte le risposte in fondo a due occhi, e ridere...ridere di tutto, di un signore, del suo cappello un po' sbilenco, di un cane che scondizola, di una vecchietta che si soffia il naso. Ridere di niente, di ciò che c'è, di ciò che non c'è, di ciò che arriverà, di ciò che solo due innamorati vedono, e che a loro sembra spassoso.

L'amore è...

- Mamma, possiamo restare qui con lui?
- No, ora dobbiamo andare...
- Te ora cosa fai?
- Vado a scegliere un libro. Ciao a domani!
- Posso restare con lui?
- Ma tanto vi vedete domani...

Domani? Cos'è domani? Domani è già tardi. Tutta la vita è oggi.

Tu non ti muovi di un centimetro, lui nemmeno. Due statue.

- Dai Ely, vieni anche te!
- Sì, eccomi!

- Pati il giacchet...

Senza giacchetto (Freddo?? Quale freddo?) con le ali ai piedi e il cuore che galoppa lungo la salita. Mi volto un attimo per salutarti: non cammini, sorvoli il terreno a zig zag come un drone.
Un drone con gli occhi a cuoricino.

Ho smesso di cercare definizioni, perché guardandoti ho capito tutto:

l'amore è diventare, di colpo, dei felicissimi imbecilli.

sabato 3 novembre 2018

Il palazzo fatato

Ti racconto una storia. Vera o presunta che sia, chiudi gli occhi e viaggia con me.

Ci troviamo in un palazzo antico, dove corrono e giocano tante fate e tanti maghetti. Lungo i corridoi del palazzo incontriamo dei personaggi.

C'è la fatina  bionda, dal viso angelico, che sembra tanto buona e innocente e invece quando meno te lo aspetti risponde a tutti, acidissima e tagliente. Un cuore di ghiaccio sporco nascosto sotto candide camicette. Le piace oltremodo fare dispetti e mettere zizzania tra maghi e fate.
In pochi hanno capito la sua vera natura.
In pochi si salveranno dalle sue spire.
Ah, se non lo hai già capito ti svelo un segreto: quella fata in realtà è una strega.

C'è la riccastra vanitosa, tutta incentrata su se stessa, sui suoi cerchietti, sull'ammirazione che gli altri le offrono. Tutti devono guardare solo lei, cercare solo lei, elemosinare solo la sua amicizia.
Un giorno si è alzata e ha deciso che tutti (fate e maghi) la dovevano venerare.
Se disgraziatamente ti stanchi di lei e vuoi cambiare aria, fuggi lontano, non comunicarle mai la tua decisione!!! Allontanati piano, senza spiegazioni, o ti verrà tagliata la testa!
Qualora ti trovassi girato a guardare in un'altra direzione preoccupati sempre di specificare:
- Sua Maestà, mi scusi se le do le spalle, non vorrei mancare di rispetto alla sua regalità.

C'è una fata un po' strana, che un giorno si arrabbiò con un'altra fatina senza un reale motivo e mandò un guardiacaccia a fare giustizia. Il guardiacaccia però tornò col cuore di un cinghiale e lei non gli perdonò mai il tradimento.
Anche quella fata in realtà è una strega.

C'è la fata amica di tutti, quella che strilla sempre, abbraccia chiunque, dà pacche a tutti e sorride a tutti nello stesso modo. Viene da chiedersi se nessuno le ha mai fatto notare che siamo fatti per pochi, che chi ama tutti non ama nessuno, che il cuore delle persone vere ha poche stanze.
Mah. Forse continuerebbe a ridacchiare e non capirebbe.

C'è la fata ''amicona-siamoamicheforever" a singhiozzo, quella che oggi prenderà una fissazione per una fata e domani sarà già altrove.

Ma ci sono anche maghetti in questa storia!

C'è il mago buono ma chiassoso, quello che urla forte da far tremare i vetri del palazzo, il mago simpatico e tranquillo, il mago che muove il bacino a ritmo di musica, il mago che fa gli scherzi, il mago bello, pazzo e burlone con il cuore caldo ma chiuso col lucchetto...

- ...E quel mago è amatissimo da una fatina bella, buona e pazza come lui. Questa fatina sembra timida ma poi è completamente svalvolata, e con lui lo è ancora di più.

- E questa fatina per caso la conosco??

- Molto bene, direi.
Insieme quei due fanno bellissime magie.