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mercoledì 30 gennaio 2013

Riconoscersi...a pelle!


Capita sempre, anche quando non portiamo con noi la/le prova/e vivente/i.

Ci riconosciamo, ci annusiamo, basta un gesto, a volte anche solo il fischiettìo di un motivetto, e scatta una complicità immediata, un sorriso compiaciuto e solidale.
In fila dal pescivendolo, mentre sei intenta a commentare con tuo marito che ti fanno male la testa per gli strilli del pargolo e i piedi per il troppo correre su e giù per il salotto, un'occhiata furtiva accompagnata da un sospiro funge da "parent-detector".

Gli argomenti condivisi sono i più svariati: colore della cacca, consistenza della cacca, asilo sì asilo no,
puntate di "SOS Tata", ciuccio sì ciuccio no, a che età toglierlo, pannolone o vasino, paura del buio/degli
estranei/delle maschere/etc., zapping tra Rai Yoyo e Cartoonito (alcuni di voi riescono a vedere ancora
un telegiornale?), gonfiabili sì o no, tempo libero (quale???), tattiche contro le suddette paure (a tale proposito ho in serbo per i lettori di questo blog un bel post che pubblicherò a breve).

Alla cassa del supermercato, per esempio, è sufficiente canticchiare la sigla di "Peppa Pig" o ripetere
(spesso involontariamente) una frase tipica di Barbapapà e subito sai che chi ti ignorerà e continuerà a
posizionare la spesa sul rullo è ancora fuori dal cerchio (c'eravamo anche noi non molto tempo fa tra 
questi, ma non ce lo ricordiamo più), mentre chi si girerà e sorriderà o, meglio ancora,
ti chiederà con tono supplicante se gli episodi di Peppa si trovano anche in dvd oltre che su RaiYoyo...


...E' PORTATORE SANO DI PROLE SUI DUE-TRE ANNI DI VITA.




sabato 29 dicembre 2012

Vigilia/Christmas Time

 24 dicembre

L'albero di Natale, le luci, le canzoncine per la strada, la folata di vento freddo ed improvviso che cerca di sciogliermi la sciarpa e di portarsi via il berrettino di lana che, a fatica, sono riuscita ad infilarti in testa mentre correvi per tutto il salotto urlando "Gno, gno, i cappello gno!".
Questo è il primo Natale che vivrai realmente, che ti travolgerà di emozioni. L'attesa di quel vecchiettino canuto che porta regali in tutto il mondo ti causerà piccoli brividi sulla pelle, esattamente come è successo a me quando avevo più o meno la tua età. La notte ti sembrerà troppo lunga da passare, ti verrà voglia di chiedere al sole di arrivare un po' prima a far posto alla luna, ogni tanto riaprirai gli occhi nel sonno e cercherai una timida luce in cielo, uno scalpiccìo di renne, uno scampanellìo in lontananza...
Assapora quest'attesa, amore mio, che è sicuramente il momento più bello. Il Natale, purtroppo, dura solo un giorno e se ne va troppo presto, sta a te e alla tua fantasia farne una fiaba indimenticabile. Il Natale è la festa dei bambini, dei sognatori, di chi ha sempre saputo dare un tocco di poesia e di magia alla realtà quotidiana.

25 dicembre

Il Natale è arrivato. Come immaginavo, ti sei alzata prima del solito esclamando "Legàli! Legàli!" e correndo verso le scale senza neppure farti togliere il pigiama.
- I regali sono davanti al caminetto. Babbo Natale li ha lasciati lì! - ha esclamato tuo zio, venuto qua per trascorrere le feste con noi.
Quelle scale per andare verso il caminetto ti saranno sembrate infinite, mentre la speranza ti batteva forte in petto e la magia del Natale ti trasfigurava lo sguardo.
Ecco che, infatti, il caminetto ti si para davanti sfavillando di mille colori. L'incantesimo è avvenuto: Babbo Natale ha lasciato tanti bei pacchi che chiedono solo di essere aperti e subito, senza aspettare troppo.
Ti getti sulla montagna di regali con un balzo, come un lupo affamato.
- Aspetta, portiamoli su - propongo.
Saliamo le scale con i pacchi in mano e tu sei sempre più incuriosita, combattuta tra la bramosia di strappare tutti quei nastri e quella carta oppure restare in attesa e rimandare di qualche breve secondo quel magico momento.
In salotto ti trasformi in una belva: da un vortice di fiocchi, nastri colorati, carta a fiori, a quadretti, a fantasie varie, riappari finalmente con in mano Cicciobello.
- Evviva! Evviva! - esclami, come impazzita.
Metti subito in moto "Cicciobello cammina e gattona" che si aziona al battito delle mani e comincia ad aggirarsi per la casa con le braccia tese come uno zombie.
Altri pacchetti sventrati rivelano un pupazzo di Peppa Pig e di suo fratello George, un pupazzo di Barbazoo,una bambola con il raffreddore e una coperta per il letto (sempre di Peppa).
- Belloooo!!! Evviva! Accie, Babbo Natale! - gridi, felicissima.
Mentre Cicciobello-Zombie attraversa indisturbato il salotto proseguendo la sua passeggiata tu sorridi compiaciuta, guardi la carta stracciata sparpagliata sul tappeto e un lampo di tristezza ti avvolge lo sguardo.
- Accoa legàli...accoa...
- Amore, Babbo Natale è andato via, adesso...
- Ov'è Babbo Natale? Ov'è'?? (aria smarrita e broncio)
Lo sapevo fin troppo bene che la magia del Natale sta tutta nell'attesa.




venerdì 21 settembre 2012

Il potere della magnasciutta

Di fronte alla scodella della minestrina in brodo mi guardi con aria perplessa.

- No, mamma. Bodo oa no.

- Guarda che il brodino di pollo è veramente squisito...vero, babbo Ale??

- Sììììì mamma Susiii...buoniiiissimoo... - esclama babbo Ale con un sorriso palesemente forzato.

Qui è d'obbligo fare una precisazione: babbo Ale ama mangiare, ma se c'è una cosa che non può neppure sentir nominare, quella è il brodo di pollo.

- Guarda che se non lo mangi te ci pensa il babbo a farne fuori un'intera scodella.... - recito io con enfasi, mentre babbo Ale si guarda intorno impaurito in cerca di una rapida via di fuga.

- Non penserai davvero di... - bofonchia tra i denti dandomi una gomitata.

- Zitto, ora vediamo come vanno le cose, in ogni caso devi stare al gioco per il suo bene - rispondo a bassa voce continuando a sorridere come se niente fosse.

Babbo Ale è sempre più terrorizzato. Ripete "in ogni caso..." come un mantra, dandosi coraggio, mentre avverte che la sua fine è vicina.

- Su, Pati, senti com'è buono il brodo...

- No! No bole bodo!! No boleeeee! (trad. No, non voglio il brodo, non lo voglio!)

Ale, sentendo che la lama della scure gli sfiora ormai il collo,  per la disperazione inizia a diventare improvvisamente logorroico:
- Mangiala la minestrina, amore, altrimenti tocca a babbo mangiare questa schif, ehm...delizia, e babbo non si permetterebbe mai di togliere alla sua piccola ed adorata figlioletta il cibo dal piatto!

- Bodo no. Ora bodo no. Babbo Ale bai, bai a oppidale! (trad. Il brodo ora no, babbo Ale, smettila di rompermi le scatole e torna a lavorare all'ospedale).


Pochi minuti dopo siamo già tutti pronti per andare a trovare degli amici che ci hanno invitati a cena da loro. Babbo Ale si asciuga la fronte e tira un sospiro di sollievo.

In macchina nonna Laura esclama:

-...E tra poco un bel piatto di pastasciutta fatta con le verdure dell'orto dei nostri cari amici!

Tu alzi le mani al cielo ed esclami:

- Ebbiba! Ebbiba!

- Sei contenta, Pati?

- Shiiii! Bodo no, magnasciutta shi. (trad. Il brodo no, la pastasciutta sì)













martedì 21 agosto 2012

Raccontami una fiaba

Come d'abitudine, la sera prima di addormentarti chiedi una fiaba, meglio se della Disney.
Anche stasera, infatti, mi hai chiesto con vocina dolce ed irresistibile:
- Mamma...Accaneve!
- Certo tesoro! Allora...c'era una volta un re...no anzi, guarda, la facciamo a due voci io e babbo stasera, così diventa ancora più divertente! Va bene, babbo?
- Sì, proviamo, dai - biascica tuo padre che, acciambellato sul lettone, lotta contro Morfeo che vuole prenderselo ora senza aspettare un minuto di più. Per combattere la tentazione di crollare sul cuscino, babbo Ale spalanca gli occhi come se avesse appena visto un Velociraptor sull'armadio.
- Dunque, ricominciamo da capo...c'era una volta un re che ebbe una bellissima figlia con i capelli color dell'ebano e la pelle bianca come la neve. Un giorno la regina morì ed il re presto si risposò con una donna tanto bella quanto perfida. La matrigna, infatti, era solita consultare sempre il suo specchio magico... - babbo, quando tocca a te fai lo specchio, eh! - Specchiooooo specchio delle mie brameeeee, chi è la più bella del reameeee???
- Sei tu, mia regina - risponde babbo Ale senza sbagliare una sola parola. Da ciò deduco che è ancora sveglio e partecipe. Soddisfatta, riprendo a raccontare, mentre tu allungandoti mi offri un piedino morbido.
- Ma un giorno lo specchio disse...
- ...Hem...che disse?
- Accoa! Accoa babbo!!! - strilli delusa mentre attendi, invano, la risposta dello specchio.
- Ti eri addormentato? - chiedo io con flemma dandogli un lieve pizzicotto sulla coscia.
- ...
- Ehi?? Ci sei??
- ...Eeee...ccomi. 
- Ti eri addormentato. Bene, allora ora però devi continuare la storia, sennò la Pati si innervosisce.
- Uhm, va bene...che dice 'sto specchio che non me lo ricordo?
- Eddai, babbo, che domande! L'avrai sentita mille volte! - esclamo spazientita.
- Babbo! Accaneve!! - insisti tirandogli i tuoi classici calcetti simpaticissimi nel mento e nella schiena.
- Ah, sì, aspetta...Tu sei bella, regina, ma Biancaneve è più bella di te!
- Bravo! Quindi la regina si infuria e dice "Guai a lei! La punirò!". Poi Biancaneve, mentre stava facendo le pulizie nel cortile del castello, incontra il principe che, scendendo dal suo cavallo bianco, le confessa il suo amore per lei. La regina, che ha visto tutto, convoca immediatamente il guardiacaccia e gli dice "Domattina porta Biancaneve nel bosco con la scusa di farle cogliere dei bei fiori selvatici, e quando sarai là...la ucciderai!". Il guardiacaccia obbedisce e, il mattino seguente, conduce la principessa nel bosco, ma quando è il momento di ucciderla non ha il coraggio di farlo perché in fondo è buono e dice alla fanciulla...Babbo, tocca a te! Cosa dice a Biancaneve il guardiacaccia??
- ...Diceee..."Ti ammazzo, lupo!"
- ????? Ti eri addormentato di nuovo????
- Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?
- Hai detto che il guardiacaccia dice a Biancaneve "Lupo, ti ammazzo"! Quella è la fiaba di Cappuccetto Rosso!
Tu, ovviamente, scoppi a ridere e, piantando un piede nel collo al tuo adorato paparino, sghignazzi:
- Babbo! Hahahaha! Cucco! (traduz. "Babbo, sei ciucco").
- Stavo...dor...men...do. Scu...sate...non...ero...stato...atten...to - confessa babbo Ale, bocca impastata e voce incerta.
Poi, biasciando un "Notte" pressoché incomprensibile, si gira su di un fianco e dopo pochi minuti già sta russando beatamente.
- Mi sa che la fiaba di Biancaneve anche stasera te la dovrò raccontare da sola - sussurro stringendoti a me - l'esperimento della "narrazione a due voci" non ha funzionato...

domenica 1 luglio 2012

Bibita fresca

Le giornate al mare gocciolano via lentamente come le nostre fronti sudate. Tu, alla parola "spiaggia", esclami "shiiiii, shi va a mae!" tutta soddisfatta e, saltellando, ti avvicini  alla bicicletta del babbo tirandolo per i pantaloncini ed esclamando "dai, dai!".
Pensare che l'anno scorso avevi solo sei mesi ed eri ancora alle prese con la lallazione (ba-ba-ba, ma-ma-ma, da-da-da e via dicendo) e adesso...stai per compiere un anno e mezzo!
Quante scoperte, amore mio! Il mare, che un po' ti incuriosisce e un po' ti spaventa, la sabbia ruvida che ti solletica i piedi, le onde che ti lambiscono le gambette per poi ritirarsi come ladre in fuga, il tuo stupore di fronte al passaggio di un motoscafo rombante...
E ancora, gli schiamazzi dei bambini, un aquilone a forma di pipistrello in mezzo al cielo, il fischio del bagnino che richiama alla prudenza un bagnante incauto....
- Sei felice amore mio? - ti chiedo passandoti la protezione solare sulle spalline morbide.
- Shi mamma - è la tua risposta immediata. Un sorriso ti illumina il visetto paffuto, e in quel sorriso scopro la mia felicità. Il caldo è opprimente, neppure il getto di acqua fresca della doccia riesce a placare l'afa di questi giorni, ma mi basta sapere che per te tutto questo è fonte di gioia per stare meglio.
La tua felicità è la mia bibita fresca sotto il solleone.

sabato 30 giugno 2012

Tutti a scuola dalla Sparuzzen

Ora di pranzo in albergo, tappa "dessert". Cotti dal sole mattutino sulla spiaggia, ci ristoriamo con un ottimo sorbetto ai frutti di bosco mentre tu giocherelli con degli avanzi di spaghetti. Il "tavolino" in plastica del seggiolone datoci in dotazione dall'albergo è un campo di battaglia: pezzi di prosciutto sparpagliati dappertutto e mescolati a chicchi di riso indurito e risecchito, il tutto che galleggia serenamente in un laghetto di acqua minerale.
Tu te la ridi beata chiacchierando amabilmente con me e con babbo Ale, mentre barchette di pane molliccio viaggiano indisturbate per andare a mischiarsi al prosciutto ormai stantìo e ai chicchi di pastina incollati alle pareti del seggiolone.
- Mamma...biao! - commenti con disgusto ("Biao" è il tuo modo di dire "Che schifo").
- Eh sì, Pati, fa veramente schifo, hai impiastricciato tutto - le rispondo guardandola di sbieco.
- Babbo...accoa accoa - implori, allungando le manine maldestre in cerca di altri pezzi di cibo da aggiungere alla tua "galleria degli orrori".
- No, Pati, adesso basta, o mangi quello che ti ho dato prima o ti scendo dal seggiolone - sentenzia il babbo usando il suo timbro più autoritario.
Tu incassi il colpo, ti incupisci per un istante abbassando lo sguardo, poi ti rianimi immediatamente e, puntando con libidine il bicchiere d'acqua sul tavolo, esclami:
- Acca! Acca!
- Mi prometti che non lo rovesci?
- Shi.
Come si fa a resistere a quegli occhi scuri e profondi così dolci e e a quel viso da bambola indifesa, deve aver pensato tuo padre in quel momento mentre issava bandiera bianca...
- Vada per l'acqua. Tieni.
- Accie babbo.
Pochi secondi dopo hai già riunito tutte le barchette di pane dentro al bicchiere d'acqua e, con un rapido movimento del polso, le mandi avanti e indietro schizzando acqua dappertutto. 
Dagli altri tavoli accanto al nostro, un paio di bambini della tua stessa età si girano verso di te con interesse e tradiscono un certo compiacimento nell'osservare le tue gesta. Per questa tua perversa abitudine di sparpagliare le cose ti abbiamo soprannominata "Sparuzzen", da "sparuzzare" (voce popolare toscana per "sparpagliare", "disperdere", appunto).

Ora di cena:
Non appena mi siedo al tavolo vedo un paio di bambini con un bel bicchiere pieno di acqua di fronte a loro, intenti a girare e rigirare dentro al bicchiere pezzi di pane e di grissino. Al loro fianco, genitori e/o nonni li guardano con aria sconsolata; vorrebbero intervenire, ma la rassegnazione li rende impotenti.
- Anche loro con il bicchiere?? - domando stupita.
- La tua bambina ha fatto scuola ai nostri, adesso tutti vogliono il bicchiere per tuffarci il pane dentro - spiega una mamma indecisa se ridere o incavolarsi con la figlia, una morettina di venti mesi.

Mi giro verso di te, ti guardo e commento:
- Certo che Sparuzzen ti si addice davvero tanto, come nome...






sabato 16 giugno 2012

Cappuccetto Rosso "rivista"dalla Pati

- Amore, che ne dici di mimare la fiaba di Cappuccetto Rosso? - propongo, dopo un'endovena di Teletubbies e una maratona di coccole sul divano.
- Shi! - approvi sorridendo.
- Bene, allora...tu sei ovviamente Cappuccetto Rosso, io la mamma e...questo è il cestino da portare alla nonna! - le spiego, indicandole un secchiello rosso porta-formine. 
- Shi! 
- Ora vieni qua e salutami che iniziamo la storia.
- Ciao! - trotterelli verso di me col cestino in mano. 
- Ciao Cappuccetto, devi andare a trovare la nonna che non sta bene...
- Nonna?? Bua? - ti guardi intorno, smarrita. 
- Ma no, Pati, è la fiaba che recita così, tua nonna sta benone! Insomma, devi andare da questa nonna e portarle quello che vuoi da mangiare. Cosa le porti?
- Ebba (erba), iso (riso) e geato (gelato). 
- Mh, okay. Attenzione però al lupo cattivo, eh! Se lo incontri non gli dire nulla di dove stai andando. 
- Shi! Ciao mamma!
- Ora Pati io faccio il lupo...aspetta che mi nascondo dietro all'albero laggiù. 
- No! Pupo (lupo) no! 
- Sono io, amore, è un gioco! Vieni qua...
(ti avvicini timidamente col cestino in mano, guardinga) 
- Ciaoooo, dove vaiiii bellaaaa bambinaaaa???
- Via! Ciao!
Per tutta risposta, mi molli il cestino in mano e mi saluti, andandotene. 

Morale della favola: almeno il lupo si mangia la roba nel cestino e non va a cercare né Cappuccetto né la nonna perché è già sazio! 
Pati - Lupo 1 a 0!