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venerdì 9 marzo 2012

la copia nana di Terminator

Mi dicessero "Domani passerai una giornata ESATTAMENTE uguale a quella di oggi", credo che sentirebbero le mie urla fino a Vibo Valentia - ed io abito in Toscana -.
Stamani, al risveglio, hai aperto gli occhi scuri e ho subito notato quella luce inquietante nello sguardo che ti rende la copia "nana" di Terminator. Inizio a sentire i sudorini freddi ed elemosino un bacetto per farti dimenticare i tuoi piani di distruzione. Niente. Fredda come un robot. A questo punto, capisco che non c'è davvero più niente da fare, sei nella tua giornata "no" e hai un immenso desiderio di demolirci uno ad uno, seminando angoscia e terrore. Ti osservo di nuovo: Jack Nicholson in "Shining", in confronto, era una mammoletta. Inspirando ed espirando profondamente, mi faccio forza e ti sollevo, sdraiandoti sul telino per il cambio del pannolone. Non appena ti appoggio sul telo, inizi a sgambettare tirandomi calci nello stomaco che, al momento del risveglio, sono decisamente indicati per iniziare la giornata nel miglior modo possibile. Ululando di dolore, getto il pannolino pieno di pipì e ti metto quello nuovo, dopodiché ti tolgo il pigiama lentamente, cercando di fare movimenti impercettibili come di fronte ad un cane pronto a sbranare: sfilo la maglietta canticchiando a rallentatore "Volevo un gatto nero", ma i tuoi sguardi al vetriolo mi costringono a cambiare registro, perciò passo a "Fammi crescere i denti davanti" in versione lounge. Ti strappo un lieve sorriso, ti cui ti penti immediatamente. Tutto questo non è da te, che sei sempre allegra, ridanciana, affettuosa, e invece oggi sembri infuriata col mondo. Le tue giornate "no" col broncio fino a sera sono rare, ma indimenticabili, le giornate "no" con il sorriso ma col diavolo in corpo, invece, sono frequentissime. Stamani, con mia somma gioia, hai inaugurato una giornata "no" con broncio perenne e diavolo in corpo, pacchetto completo.
Dopo averti pettinata, noto che le tue codine sono dritte e sull'attenti, pessimo segno. Come per le orecchie dei cani, se le tue codine sono basse significa che sarai docile e mansueta, se invece sono sparate all'insù effetto "antenne", il pericolo è imminente.
Tutti questi segnali mi creano disagio, ma cerco di non darlo a vedere e ti porto giù a giocare, ma in un attimo hai già disseminato tutti i tuoi giochi in giro per la stanza.
La sera prima di andare a letto hai un rituale fisso che consiste nel prendere i tuoi giocattoli e, uno ad uno, scaraventarli sul pavimento gettandoli in qua e in là, dove capita capita.
Quando tale rituale viene svolto già alle undici del mattino, c'è da preoccuparsi.
D'un tratto, indichi il televisore e borbotti: "Kitta."
Senza tergiversare, prendo il dvd dei racconti natalizi di Hello Kitty (tra un po' è Pasqua, ma è solo un dettaglio) e lo inserisco nel lettore. Dopo cinque minuti in cui sembri trasfigurata, ti metti a piangere e a "grattare" la porta come farebbe un gatto. Capisco subito: è l'ora di uscire a prendere un po' d'aria. Mi vesto e ti porto fuori, e per un istante sembri soddisfatta, cammini sull'erba e simuli un balletto, le codine si afflosciano in segno di arresa e le guance assumono un bellissimo colore rosato. Ho imparato a non fidarmi troppo di certi rari momenti di pace, tanto la bufera è dietro l'angolo; infatti, non faccio in tempo a dire a nonno Puma "Guardala, sembra un'altra", che cacci un urlo da buttar giù una palazzina antisismica di sette piani ed esclami, a mitraglietta, "Dà-dà-dà-dà-dà-dà-dàààà!" (traduzione: "Dammi subito quella cosa!"). Con orrore, realizzo che hai appena visto il mio telefonino e vuoi impossessartene, ovvero vivisezionarlo, buttarlo in terra e distruggerlo.Mi oppongo, nascondendolo nella manica come un prestigiatore collaudato ("Visto, che bella magiaaa? Il telefonino non c'è piùùùù!"), e tu allarghi le braccia e ripeti "Pù.".
Arriva l'ora della pappa:
- Ooh, che belloo, eccoci a tavola amoree! Fammi vedere come sei bravaa!
Splat. Hai urtato il cucchiaio mentre stavo per imboccarti e mezza pappa si è spiaccicata sul pavimento.
- No, amore, così non si fa! Guarda che ora arrivano le carotine che contengono tanta vitamina A...
- Mammmaaaaa! Dà, dà, dà!
Vuoi impugnare il cucchiaio da sola, e così io ti cedo il posto. Con compiacimento, ti osservo mentre ingurgiti felice carote, patate, frammenti di zucca, il tutto condito con un filo d'olio e un pizzico di sale.
Il ritratto della felicità. Ah, forse tutto è ritornato alla normalità!
Sprrut!
Hai sputato tutto facendolo schizzare anche sul mio viso e adesso ridi soddisfatta, mostrando i due dentini di sotto e quell'unico incisivo superiore, con aria da delinquente.
- Basta ora!!!! - grido battendo un pugno sul tavolo.
Il resto del pranzo scorre piuttosto bene, anche perché non stai a tavola neppure un secondo e scorrazzi dalla cucina al salotto guardando noi che mangiamo.
Per addormentarti, stranamente, basta portarti fuori e nel giro di pochi minuti sei già k.o.
Due ore di pace, di relax, di paradiso terrestre. Riesco a rispondere alle email del 2011, agli sms che mi hanno mandato ai primi di gennaio, mi faccio una bella doccia tiepida...
Alle tre e mezzo sento un urlo agghiacciante: ti sei svegliata. Con le palpitazioni, scendo giù per salutarti, ma lo sguardo alla Terminator è sempre lì che mi aspetta. Ti porto merenda, ma non hai appetito e ne lasci la metà.
Coi tuoi nonni, stabiliamo un piano di fuga: "Mercatone Uno" e "Io Bimbo".
Al Mercatone, varcata la soglia, strilli talmente forte da far girare le cassiere, da "Io Bimbo" sembri più calma.
Tornati a casa, riprendi il tuo rito scaraventando i giocattoli in terra.
- Ma va a pile? - chiedo esausta a tua nonna.
- Non lo sho. Shono ubriaca di shtancheshia.- mi sento rispondere. 
Il Puma è spalmato sul divano, in stato confusionale.
Alle otto e un quarto circa torna babbo Ale, che viene accolto come il Messia.
- Oohh, finalmente! Siediti, non puoi neppure immaginare che giornata abbiamo passato!- esclamo sospirando.
- Oggi la Pati è stata una iena. Guarda tua moglie, com'è pallida e sbattuta - interviene la nonna.
Babbo Ale ti prende sulle ginocchia:
- Piccola peste, cos'hai combinato per ridurmi così la mamma?? Vediamo se con me ora ti calmi un po'...

Ore 22.00:
- Dov'è il tasto per spegnerla? Eppure io lo so che lei nasconde un tasto sulla schiena...
- Ale, rassegnati, oggi è "programmata per uccidere".
- Dai, vediamo se si addormenta...raccontale la storia del gatto Biagio...
- Mh. Proviamo.

Ore 22.30:
- Mi sa tanto che...
-...si è addormentata?
- Sì.
- Alleluja.
- Era ora, eh.
- E domani cosa ci aspetterà??
- Meglio non pensarci...

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