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martedì 17 aprile 2012

Le "miama"

Hai scelto un nome per chiamare le margherite che è una vera e propria poesia: romantico, evocativo, dolce come il tuo animo di tenerona a cui brillano gli occhi se solo sente pronunciare la parola "amore".
Infatti, ad una prima occhiata, sembri una piccola tedesca imbronciata e severa, ma sotto quel body rosa batte un cuoricino smielato, pronto ad innamorarsi di un fiore incontrato per strada, di un gattino che fa le fusa, di un pesciolino in un acquario...
A proposito di fiori, ecco che hai scoperto da poco le margherite. Il loro nome, forse troppo lungo ed articolato, lo hai cambiato in "miama", dal famoso giochetto di strappare i loro petali ad uno ad uno dicendo "m'ama...non m'ama...". 
Perciò, adesso non passa giorno che non ti fermi per la strada ad osservare, rapita, una piccola margherita. Con aria estasiata, la cogli, la porgi a chi ti sta vicino e sospiri "Miamaaaaa...".
Non è difficile, nel cuore della notte, udire la tua vocina sottile che pronuncia un flebile "miama".
Chissà, forse starai sognando di addentrarti in un prato di margherite, le codine castane al vento e le guanciotte rosse per l'emozione. Ho deciso che stanotte, mentre anch'io starò dormendo, entrerò nel tuo sogno, ti prenderò per mano e mi farò condurre in quel prato fiorito insieme a te. Quando saremo laggiù io e te da sole, coglierò la margherita più bella, te la regalerò e ti risponderò "Ti ama. Ti ama tanto".
E so che capirai.

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