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sabato 30 giugno 2012

Tutti a scuola dalla Sparuzzen

Ora di pranzo in albergo, tappa "dessert". Cotti dal sole mattutino sulla spiaggia, ci ristoriamo con un ottimo sorbetto ai frutti di bosco mentre tu giocherelli con degli avanzi di spaghetti. Il "tavolino" in plastica del seggiolone datoci in dotazione dall'albergo è un campo di battaglia: pezzi di prosciutto sparpagliati dappertutto e mescolati a chicchi di riso indurito e risecchito, il tutto che galleggia serenamente in un laghetto di acqua minerale.
Tu te la ridi beata chiacchierando amabilmente con me e con babbo Ale, mentre barchette di pane molliccio viaggiano indisturbate per andare a mischiarsi al prosciutto ormai stantìo e ai chicchi di pastina incollati alle pareti del seggiolone.
- Mamma...biao! - commenti con disgusto ("Biao" è il tuo modo di dire "Che schifo").
- Eh sì, Pati, fa veramente schifo, hai impiastricciato tutto - le rispondo guardandola di sbieco.
- Babbo...accoa accoa - implori, allungando le manine maldestre in cerca di altri pezzi di cibo da aggiungere alla tua "galleria degli orrori".
- No, Pati, adesso basta, o mangi quello che ti ho dato prima o ti scendo dal seggiolone - sentenzia il babbo usando il suo timbro più autoritario.
Tu incassi il colpo, ti incupisci per un istante abbassando lo sguardo, poi ti rianimi immediatamente e, puntando con libidine il bicchiere d'acqua sul tavolo, esclami:
- Acca! Acca!
- Mi prometti che non lo rovesci?
- Shi.
Come si fa a resistere a quegli occhi scuri e profondi così dolci e e a quel viso da bambola indifesa, deve aver pensato tuo padre in quel momento mentre issava bandiera bianca...
- Vada per l'acqua. Tieni.
- Accie babbo.
Pochi secondi dopo hai già riunito tutte le barchette di pane dentro al bicchiere d'acqua e, con un rapido movimento del polso, le mandi avanti e indietro schizzando acqua dappertutto. 
Dagli altri tavoli accanto al nostro, un paio di bambini della tua stessa età si girano verso di te con interesse e tradiscono un certo compiacimento nell'osservare le tue gesta. Per questa tua perversa abitudine di sparpagliare le cose ti abbiamo soprannominata "Sparuzzen", da "sparuzzare" (voce popolare toscana per "sparpagliare", "disperdere", appunto).

Ora di cena:
Non appena mi siedo al tavolo vedo un paio di bambini con un bel bicchiere pieno di acqua di fronte a loro, intenti a girare e rigirare dentro al bicchiere pezzi di pane e di grissino. Al loro fianco, genitori e/o nonni li guardano con aria sconsolata; vorrebbero intervenire, ma la rassegnazione li rende impotenti.
- Anche loro con il bicchiere?? - domando stupita.
- La tua bambina ha fatto scuola ai nostri, adesso tutti vogliono il bicchiere per tuffarci il pane dentro - spiega una mamma indecisa se ridere o incavolarsi con la figlia, una morettina di venti mesi.

Mi giro verso di te, ti guardo e commento:
- Certo che Sparuzzen ti si addice davvero tanto, come nome...






sabato 16 giugno 2012

Cappuccetto Rosso "rivista"dalla Pati

- Amore, che ne dici di mimare la fiaba di Cappuccetto Rosso? - propongo, dopo un'endovena di Teletubbies e una maratona di coccole sul divano.
- Shi! - approvi sorridendo.
- Bene, allora...tu sei ovviamente Cappuccetto Rosso, io la mamma e...questo è il cestino da portare alla nonna! - le spiego, indicandole un secchiello rosso porta-formine. 
- Shi! 
- Ora vieni qua e salutami che iniziamo la storia.
- Ciao! - trotterelli verso di me col cestino in mano. 
- Ciao Cappuccetto, devi andare a trovare la nonna che non sta bene...
- Nonna?? Bua? - ti guardi intorno, smarrita. 
- Ma no, Pati, è la fiaba che recita così, tua nonna sta benone! Insomma, devi andare da questa nonna e portarle quello che vuoi da mangiare. Cosa le porti?
- Ebba (erba), iso (riso) e geato (gelato). 
- Mh, okay. Attenzione però al lupo cattivo, eh! Se lo incontri non gli dire nulla di dove stai andando. 
- Shi! Ciao mamma!
- Ora Pati io faccio il lupo...aspetta che mi nascondo dietro all'albero laggiù. 
- No! Pupo (lupo) no! 
- Sono io, amore, è un gioco! Vieni qua...
(ti avvicini timidamente col cestino in mano, guardinga) 
- Ciaoooo, dove vaiiii bellaaaa bambinaaaa???
- Via! Ciao!
Per tutta risposta, mi molli il cestino in mano e mi saluti, andandotene. 

Morale della favola: almeno il lupo si mangia la roba nel cestino e non va a cercare né Cappuccetto né la nonna perché è già sazio! 
Pati - Lupo 1 a 0!

martedì 29 maggio 2012

Il pappagallo

Ormai siamo vicini ai tuoi diciassette mesi.

Chi poteva immaginare che, già a quest'epoca, avresti cominciato a fare il pappagallo, ripetendo con perizia ogni singola parola??

Inutile sottolineare che parole come "mamma", "babbo", "nanna", "peppeto"(tappeto), "babo" (albero) e "ghighe" (tigre) fanno sorridere ed inteneriscono, ma gli scleri verbali di babbo Ale mentre cerca di riaggiustare il seggiolone e le esclamazioni da educanda della tua dolce genitrice mentre rimuove dal pavimento brandelli di zucchine e monconi di sogliola sono tutta un'altra storia.

Tuttavia, la parolina inopportuna sfugge quasi sempre a tutti, non si può soppesare continuamente il linguaggio e quindi tu, come una spugna, assorbi tranquillamente anche un genere di parole leggermente diverso dal linguaggio dei Barbapapà.

Tipico esempio di situazione imbarazzante:

IO - Ale, non dovevi andare a sentire delle piastrelle per il bagno??
BABBO ALE - C......o, me ne sono dimenticato!
PATI SORNIONA - Cascio. 
IO E BABBO ALE IN CORO: - No, amore! Non si dice questa parola! (da che pulpito, eh?)

BABBO ALE - Amore, la Pati ti ha cancellato mezza pagina di traduzione e ha spento il pc.
IO - Cosa?????????????????????? Oh, m.....a!
PATI SORNIONA E DELINQUENTE - Medda.
IO - Cosa ridacchi che mi hai distrutto il computer??? Eh? Porca t....a! Ops! Che ho detto...(improvvisi sensi di colpa della genitrice sboccata).
PATI: - Toia. 


Le prime frasi in patese evoluto

Durante i tuoi sedici mesi il patese ha iniziato a muovere i primi passi verso la sintassi; le prime espressioni di senso compiuto sono state le seguenti:

LE FRASI

1) - Oh oh, shi è otto (TRAD. "Oh, si è rotto", guardando con delusione i pezzi di un giocattolo sparpagliati per terra)

2) - Che prurito questo ginocchio, mi ha beccata una una zanzara!
- Beh? Ci shi glatta - (TRAD. "Che problema c'è? Ci si gratta!" e hai allungato la manina per farmi un massaggio sul ginocchio).

3) - Vieni che mamma ti fa vedere i Teletubbies...
- Mamma...cudi! - (TRAD. "Chiudi la porta della camera che voglio stare in pace, non voglio intrusioni" )

 LE CANZONI (liberamente interpretate)

1) Con enfasi e stacchetto coreografico con le braccia alzate: "O moooooommmmmooooo" (TRAD "Oooo mondoooo", dalla celebre canzone "Il mondo" di Jimmy Fontana)

2) "Tippi ippi...dissi...lalaaa....po" (TRAD. "Tinky Winky, Dipsy, Lala, Po" , dalla canzone dei Teletubbies i cui autori non hanno voluto rivelare la propria identità. Dalle parole del testo immagino non si tratti di Mogol...)

3) "Eeeenoo eeenooo eeeno" (TRAD. "Volevo un gatto neeeero neeeero neeeero", dalla famosa canzone dello Zecchino d'Oro)

4) "Babbapapaaa" (TRAD. "Ecco arrivare i Barbapapaaa", dalla canzone del celebre cartone animato. A proposito, oggi ho avuto un trauma (e, con me, babbo Ale ) scoprendo che Vecchioni ha composto ed interpretato tutte le canzoni dei Barbapapà. Il colpo di grazia mi è stato dato poi leggendo su Wikipedia che la voce di Barbapapà è di Claudio Lippi e quella di Barbamamma è di Orietta Berti. Certe notizie non dovrebbero essere rivelate con così tanta disinvoltura...).







lunedì 28 maggio 2012

il Puma e la psicologia infantile

- Gnòòòòò, gnòòòò! Mamma! Gnogno! Bia, bia!! 
Ore 10.30 del mattino; cerco di infilarti nel passeggino per la solita passeggiata, ma cominci a divincolarti come se ti avessero appoggiata su un ferro rovente.
- Ascolta Pati, VUOI O NON VUOI ANDARE A VEDERE IL GATTINO??? Se vuoi andare allora monta sul passeggino!
- Gnòòòòòòòò!!!!!!!!!!
Madida di sudore, raccogliendo tutta la pazienza possibile tento di offrirti la seconda opzione:
- Allora, se proprio non vuoi montare sul passeggino, vieni che ti metto giù... - e ti appoggio in terra per farti camminare. L'avessi mai fatto!
- Mammaaaaa!!!!!!!!Gnòòòòòòòòòòòòòòòò!!!!! Buuuuuuuuuuuu!!! - ululi, arrampicandoti sui miei jeans per farti prendere di nuovo in braccio.
- Che strano...non l'ha mai fatto. Di solito insiste per camminare e non vuole stare in braccio! - commento guardando nonno Puma che, in silenzio, scuote la testa.
- Biccina, biccina la miaaaa...vieni dal gnogno, vieni dal gnogno...
Cacci un urlo da spaccarmi i timpani e ti abbarbichi al mio collo con entrambe le manine.
- Amore, dai, non posso portarti in braccio fino alla stazione, mi spacchi la schiena così! - e tento nuovamente di metterti giù, ma il copione si ripete: strilli, pianti ed orribili insulti in dialetto patese.
Sospiro, guardo nonno Puma e, tenendoti stretta in braccio, spiego:
- Dev'essere come dicono gli psicologi infantili: ad ogni tappa fondamentale della crescita di un bambino corrisponde una sorta di regressione. Anche giunto all'anno e mezzo, infatti,  il piccolo ha quasi timore di crescere e tende a comportarsi da neonato, riprendendo le stesse abitudini, gli stessi gesti che aveva qualche mese prima...Da qui, secondo me, il desiderio di farsi prendere di nuovo in braccio. Sei d'accordo con questa teoria, nonno??
- La mia teoria è che è tanto viziata - conclude il nonno scuotendo la testa.

domenica 13 maggio 2012

Quattro libri prima di dormire

Ore 21.00. Scorribande e schiamazzi in camera di nonno Puma.
- Dai, scegli un librino che lo portiamo su, ci infiliamo nel lettone e te lo leggo! - propongo.
Tu non te lo fai ripetere due volte: intenta a tirar giù la libreria di nonno, noto che, tra la pila di volumi che hai "abbattuto", fissi con interesse una copertina blu scuro.
- Addirittura?? - le chiedo stupita, conoscendo il libro in questione.
Tu annuisci vigorosamente, lo prelevi dalla libreria e me lo porgi.
Sulla copertina c'è scritto "Dal Big Bang ai buchi neri", Stephen Hawking.
- Bene, bene - gongola felice il nonno, convinto di allevare una futura Margherita Hack. 
- Leggerina come lettura, per andare a nanna - sogghigno - Poi? Scegline un altro, dai...
Senza tergiversare, punti dritto verso un'altra copertina e mi porgi anche questo secondo libro.
- Il canzoniere dei Beatles! Tu sì che hai stile, tesoro mio, questo è un cimelio preziosissimo, sono i primi spartiti per chitarra della tua mamma...Dai, scegli un altro libro, questo purtroppo non si può leggere, sono solo accordi musicali e note...
- Tàààà! - esclami, porgendomi "Dizionario italiano-inglese" e "Queen: la leggenda".
- Ragazza mia, mi stupisci sempre più! Beatles, inglese, astronomia, Queen...porti ancora il pannolone e già dimostri di avere un gran gusto!


martedì 8 maggio 2012

Nel "tunnel" di Rai Yoyo

- C'è qualcosa che non va in me... - bofonchia perplesso Babbo Ale salendo le scale.
- Cos'è successo? - domando preoccupata.
- Ho acceso la tv e mi sono messo a guardare "L'albero azzurro". Il problema è che ero solo, la bimba era col suo nonno.
- Succede, succede.
- Poi prima ho guardato "Lulù Brum Brum", ma quello l'ho guardato consapevole di farlo, invece durante "L'albero azzurro" non ero consapevole...
- Vuoi rilassarti un po' sul letto? - gli chiedo con dolcezza.
- No, ormai finisco di vedere cosa fa Dodò...Lo sai che Lulù si è fidanzata con il coniglio Servenulla???
 - ...

(voce fuori campo della Gu)
- Certo che un figliolo ti può rivoluzionare davvero la vita...

Lulù Brum Brum e i suoi amici