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sabato 10 dicembre 2011

Tutto quello che una futura mamma deve sapere

Un giorno, forse, sarai mamma anche tu e io, fiera, farò sedere sulle ginocchia i tuoi splendidi pargoletti che mi terranno in ostaggio per pomeriggi interi estorcendomi confessioni del tipo "Io e vostro nonno ci siamo conosciuti d'estate, durante una festa in paese", "I vostri bisnonni erano letteralmente impazziti d'amore per vostra madre", "Vostra madre era una peste da piccola, l'avreste mai pensato??".
Ricorda, però, che il mestiere di madre non è facile, presenta i suoi problemi. Per questo voglio lasciare, a te e ai lettori di questo blog, un piccolo manuale di "manutenzione" della prole:
1) I primi giorni ti sentirai spaesata, avrai paura persino a prendere in braccio il nuovo nato. Ti sentirai stupida, ma non potrai fare a meno di pensare: "Se lo stringo a me, si romperà?".
2) Dal concepimento del piccolo la tua dimensione di "singolo essere umano" è finita, sei stata per nove mesi un marsupiale (o una matrioska, la sostanza non cambia) e lo sarai per altri X anni, finché non deciderà di non essere più preso in braccio.
3) Sottovaluterai la sua capacità di comprendere un discorso, ma te ne pentirai non appena vedrai che in realtà ha capito tutto e ha assunto l'aria di chi prende appunti e fa le sue considerazioni. Inutile pensare "Ha tre mesi, cosa vuoi che capisca". Capisce, capisce. Fidati.
4) Se ti atteggi a madre severa e risoluta quando la tua vera natura è quella di una mammoletta che cede alla prima occhiata supplichevole...è finita. Il piccolo avverte che stai fingendo e perdi credibilità. Quando ti imponi, devi essere convinta di ciò che fai. Grida esagerate o minacce di punizioni mai applicate non servono a niente, se non a crearti una pessima reputazione ai suoi occhi.
5) Il legame affettivo è importante: alimentalo giorno per giorno passando molto tempo col pargolo, facendogli molte coccole, parlandogli molto, ma soprattutto ascoltandolo. Se la madre ripeterà i suoi "gné-gné", lui parlerà presto. Forse, alla base di questo fenomeno, c'è un senso maggiore di sicurezza, ovvero il piccolo si sente importante, sa che la mamma apprezza e condivide i suoi primi tentativi di linguaggio e questo lo porta a tentarci più spesso.
6) Dormici assieme, almeno qualche volta: la tua presenza lo rassicura.
7) Anche se ti costa fatica, non ne hai voglia o, peggio ancora, detesti i divertimenti per piccoli, torna per un attimo bambina e gioca con il tuo "cucciolo". La complicità sarà massima, come pure la sua gioia.
8) Lo ami? Lo vuoi rendere felice? Non forzarlo. E' ancora piccolo per portare sulle spalle il peso della cultura.
9) Digli che per te è il centro del mondo. Dillo guardandolo negli occhi: i bambini intuiscono immediatamente la forza di un sentimento.

2 commenti:

  1. ma perchè nessuno ha lasciato un commento ad un post così bello?

    bah, anche se è passato tanto tempo, ho letto ed apprezzato ogni singola parola! :-)

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  2. Grazie Elena, mi fa piacere che ti sia piaciuto il post, torna a trovarmi sul blog! A presto, Susy

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