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lunedì 23 gennaio 2012

Metti un pomeriggio all'IKEA...

Giovedì scorso siamo stati all'IKEA, tutti insieme: io, babbo Ale, tu, nonno Puma e nonna Laura.
La giornata degli italiani all'IKEA è meglio di un film comico: si inizia facendo incetta di matitine. Non si capisce perché, ma quelle matite corte e appuntite finiscono sempre per riempire borse, borsette, tasche di giubbotti, zainetti, sono come il miele per le api, l'italiano medio se ne imbosca in tutti gli anfratti almeno una decina (vedo già i lettori di questo blog annuire ridacchiando...).
Ingordi di matitine, ne nascondiamo senza pudore un mazzetto in tasca e ne scegliamo una che ci servirà a prendere appunti sui vari prodotti. E proprio sui nomi dei mobili IKEA ci sarebbe da scrivere un romanzo: la poltrona STORSELE ti fa venir in mente che, se la comprerai, ti storcerà la schiena; il lettino per bambini MAMMUT, a dispetto del nome imperioso, è un lettino minuscolo e schiacciato; la scrivania JERKER per un inglese sarà motivo di risatine maliziose; un bambino che nota un pupazzo, va dall'assistente, chiede il nome del giocattolo e quella le risponde con tono metallico "BARNSLIG ULVEN", novantanove su cento assume un'aria terrorizzata e decide di rimetterlo immediatamente sullo scaffale dove l'ha trovato; se uno dice "Ho montato il dispenser per lavello RINGSKAR", l'interlocutore potrebbe pensare più facilmente al batterista dei Beatles che a un rubinetto per distribuire il detersivo.
Tuttavia, anche se certi nomi IKEA possono ricordare il "linguaggio nero" dei servi di Mordor de "Il Signore degli Anelli", c'è della creatività notevole dietro a tutto questo.
La nomenclatura dei prodotti IKEA è un vero e proprio corso di lingua svedese e...non solo! Ci sono riferimenti anche al danese, al finlandese e al norvegese. Non avrei mai creduto che ogni nome del prodotto fosse collegato a un'area linguistica specifica, e invece con grande sorpresa ho scoperto che wikipedia, alla voce "IKEA", spiega in dettaglio l'origine di ogni nome.

La seguente fonte è tratta da  http://it.wikipedia.org/wiki/IKEA

La parola IKEA è un acronimo: IK dal nome di Ingvar Kamprad, fondatore dell'azienda; E da Elmtaryd, l'antico nome di Älmtaryd, il villaggio dello Småland dove Kamprad nacque; A da Agunnaryd, il tätort (località) dove visse.

Nomi dei prodotti [modifica]

I prodotti IKEA sono identificati da un solo termine. Molti di questi termini sono propri della lingua svedese. Sebbene ci siano delle eccezioni, molti nomi dei prodotti sono basati su uno speciale sistema di nominazione sviluppato da IKEA.
  • Divani, tavolini, scaffali: Toponimi svedesi
  • Letti, guardaroba: Toponimi norvegesi
  • Tavoli da pranzo e sedie: Toponimi finlandesi
  • Tappeti: Toponimi danesi
  • Librerie: Professioni
  • Articoli per il bagno: Fiumi, laghi e baie scandinave
  • Cucine: Termini grammaticali
  • Sedie, scrivanie: Nomi maschili
  • Tende: Nomi femminili
  • Arredamenti per il giardino: Isole svedesi
  • Illuminazione: Termini relativi alla musica, chimica, meteorologia, unità di misura, stagioni, mesi, giorni, imbarcazioni
  • Biancheria da letto, coperte, cuscini: Fiori, piante, pietre preziose; termini relativi al dormire, comfort
  • Articoli per bambini: Mammiferi, uccelli, aggettivi
  • Tendaggi: Termini matematici e geometrici
  • Utensili da cucina: Parole straniere, spezie, erbe, pesci, funghi, funzioni, frutta, verdure, aggettivi
  • Scatole, quadri, orologi, cornici: Espressioni della lingua parlata, toponimi svedesi
Per esempio, DUKTIG (significa: Buono) è una linea di giochi per bambini, OSLO è un letto, JERKER (nome maschile svedese) è una scrivania, DINERA (significa: pranzare) per stoviglie. Una serie di mobili da ufficio è chiamata EFFEKTIV (significa: Efficiente), SKÄRPT (significa: Affilato) è una serie di coltelli da cucina.
Fa eccezione il sistema modulare di scaffali IVAR, che risale ai primi anni '70 e porta il nome del designer che l'ha inventato.
Il fondatore Ingvar Kamprad, che è dislessico, decise di nominare i mobili con parole e nomi propri piuttosto che codici o sigle rendendo i nomi dei vari prodotti più facili da ricordare.



Da laureata in Lingue Straniere non posso che esclamare: geniale, questo signor Kamprad!

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