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mercoledì 2 novembre 2011

Fretta di crescere? No, grazie.

Un pomeriggio, facendo zapping col telecomando, mi sono imbattuta in un programma che mostrava alcuni bambini "prodigio" intenti a ripetere nozioni di geografia, storia e letteratura a soli due anni. Mi sono soffermata ad ascoltare e ho provato una sensazione strana, ben lontana dalla curiosità e dal compiacimento.
Il programma mostrava una bambina che a due anni sapeva già leggere come un adulto grazie a uno speciale training che potenzia le capacità. In parole povere, si può arrivare a trasformare dei bambini sotto i quattro anni in piccoli Einstein in grado di parlare, scrivere e leggere meglio dei loro genitori.
Interessante? Geniale? Innovativo?
Per quanto mi riguarda, i bambini dovrebbero avere il diritto di crescere secondo i loro ritmi naturali.
Perché privarli prematuramente della spensieratezza che in futuro tante volte rimpiangeranno?
C'è tempo per diventare grandi e provare il morso dello stress e delle preoccupazioni.
L'idea che esista un programma che plasma genietti obbligati a non deludere mai più i genitori mi fa rabbrividire, l'infanzia è un periodo di gioia e i bambini sono scanzonati per natura, sporchi di pappa o di marmellata, sorridenti sull'altalena...Un bambino privato della sua beata incoscienza è un bambino triste, oppresso, spesso bloccato nelle esternazioni affettive per un eccesso di rigidità morale.
Non nego che sia bello insegnare qualcosa di nuovo ai nostri figli, ma sarebbe giusto non pretendere di bruciare troppo le tappe.
A ogni cosa il suo tempo, e i nostri bambini ci ringrazieranno.

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