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venerdì 11 novembre 2011

Salto nel buio

Per la serie "le malefatte della Pati non finiscono qua", la mattina scorsa mi hai regalato un risveglio decisamente agitato. Ma andiamo per gradi...
Ore 2.00: notte fonda, ti rigiri nel lettino mugolando "mamma". Mi sveglio, scendo dal letto e vengo ad accarezzarti sulla fronte per tranquillizzarti. Ti riaddormenti, ma io perdo il sonno per una buona mezz'ora.
Ore 3.30: ti svegli piangendo e gridando "mammaaa!!!". Ci siamo, è arrivato il momento in cui vuoi essere trasferita nel lettone per dormire abbracciata a me. Mi alzo e ti prendo in braccio cullandoti, adagiando il tuo corpicino delicato sul materasso.
Ore 5.30: nel silenzio, sento un tonfo sordo e uno strillo agghiacciante: ancora intontita - ero entrata da poco nella fase più appagante e profonda del sonno -, non arrivo subito a capire cosa è successo, ma dopo un paio di secondi realizzo che ciò che più temevo è accaduto: sei caduta dal letto. Spaventatissima, ti sollevo da terra mentre tu piangi come una fontana. Tremo, balbetto "Amore, co-come stai???", ma sembri inconsolabile. Ti analizzo nei dettagli accendendo la luce: sei pallida, ma non presenti ferite né ammaccature superficiali.
Ti porto in bagno e guardo la mia faccia nello specchio: ho il pallore di un mimo di strada e l'espressione di una cernia appena pescata. La paura mi ha resa uno spettro. Invece tu, di fronte allo specchio, esplodi in una fragorosa risata, e da lì capisco che ti è passato tutto. Decisamente più serena, me ne torno a dormire, ma stavolta tento di rispedirti nel tuo lettino; inutile dire che ti opponi con fermezza e riguadagni la tua postazione accanto a me nel lettone, stringendomi forte. Non sapendo più cosa fare, decido di telefonare a tuo padre che ha appena concluso il turno di notte all'ospedale e mi sfogo raccontandogli tutto. Lui sospira, dice "Che peste, la mia Pati, certo c'ha il vizio di buttarsi di sotto dal letto!" (per la cronaca, è successo già altre quattro volte, e la prima volta avevi solo cinque mesi).
- Sì, Ale, mi ha fatto prendere uno spavento che non ti dico.
- Coraggio, dopodomani sono finalmente da voi.
Alla fine, esausta, decido di sfidare la sorte e ti tengo nel letto con me, ma stavolta il mio sonno, si capisce, è molto più leggero...

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