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lunedì 3 ottobre 2011

Le peripezie di "Babbo Eona"

Arriva il venerdì sera e babbo Ale (da te soprannominato "Babbo Eona", ovvero Babbo Verona, la città in cui vive da ormai quasi un anno per motivi di lavoro) torna per stare con noi due giorni brevi ma intensi.
Stare lontani per tutta la settimana significa non conoscere bene la tua routine, il che porta inevitabilmente a sorprese e a delusioni da parte del povero babbo "part-time", il quale si ritrova ad affrontare spiacevoli risvegli notturni e colpi di scena quando tutto sembra filare liscio...

Sabato 1 ottobre, ore 21.30:
- La bimba dorme, guarda...
- Eh sì, sembra proprio una bambola...
- Bene, andiamo a nanna anche noi, almeno domattina siamo più rilassati quando ci chiama per la colazione.
- Sì, andiamo.

ore 21.35:
- La bimba s'è svegliata!
- Prova a prenderla in brac....zzzzzz....
- Ale, ci sei?
- Zzzzz....shi, ci son......zzzzz
- Aspetta che tento di ninnarla un po'.

ore 22.40:
- Ale, la porto a vedere un cartone della Disney...
-Va beeeeneee...
- Comunque prepara le chiavi della macchina che...lo sai, vero?
- Sì sì, lo so...si tenta anche quella se il resto non funziona...

ore 00.15:
- Le ho provate tutte! Cartone, musichetta, massaggini, pacchette ritmiche sul sedere...Come se non avessi fatto niente! Guarda, guarda che occhi spalancati che ha! Prendi le chiavi e andiamo, sono esausta.

...E così, come già altre volte è successo, abbiamo dovuto tirar fuori l'artiglieria pesante, come la chiama babbo Ale: giro in macchina. La strada semideserta, solo poche altre macchine che compiono percorsi simili ai nostri: avanti e indietro, intorno alle rotonde, dentro ai parcheggi.
Chissà, magari in quelle macchine c'erano babbi e mamme come noi con figlio a bordo, intenti a giocare l'ultima carta per spedire il loro pargoletto tra le braccia di Morfeo...

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