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mercoledì 19 ottobre 2011

L'importanza della lode

"Tutti i bambini nella prima parte della loro infanzia sono egocentrici, questa caratteristica è tipica del loro sviluppo cognitivo, linguistico e affettivo. Il concetto di egocentrismo infantile è stato introdotto dalla teoria dello sviluppo mentale di Piaget, elaborata attraverso centinaia di osservazioni dirette del comportamento infantile. L’impianto teorico prevede che il bambino crescendo attraversi degli stadi ben definiti che illustrano come avviene lo sviluppo cognitivo. Il neonato è egocentrismo puro in quanto è in grado solo di esercitare i propri riflessi e rifiuta ogni oggetto che non soddisfa i propri bisogni, non ha ancora sviluppato dei confini tra la consapevolezza dei sé e del mondo esterno".

Egocentrici sì, senza dubbio, ma anche molto sensibili all'adulazione, aggiungerei.
Andiamo per gradi.
Fino a poco tempo fa la giornata-tipo assieme a te si poteva riassumere più o meno nel seguente modo:
1) Risveglio
2) Cambio del pannolone: tu urli, strilli, tiri calci, sgusci via gattonando fino alla testiera del letto; io cerco di riacchiapparti per adagiarti sul fasciatoio. Effettuando questa mansione perdo quattro mesi di vita.
3) Cerco di vestirti, ma tu inizi nuovamente a strillare, ti agiti come una lucertola, chiami all'appello "mamma", "nonno", "nonna", "babbo" e "tato" (probabilmente il tuo pupazzo), poi - dopo una lotta estenuante - decidi di farti mettere i pantaloni. Al termine della missione ho perso sei mesi di vita.
4) Ti imbocco per darti la pappa, ma se hai la luna storta (cosa non molto difficile) inizi a sputare, sbavare, fare pernacchie, spargere la minestra sul tavolino del seggiolone modellandola come fosse pongo...Perdo altri quattro mesi di vita.
5) La sera cerco di addormentarti, ma spesso ti ribelli, strilli, non vuoi cedere al sonno anche se non ce la fai più a tenere gli occhi aperti. Perdo sei mesi di vita, otto se ho dovuto utilizzare l'artiglieria pesante (vedi post "Le peripezie di Babbo Eona").
Perciò ogni sera, quando andavo a letto, mi ritrovavo con quasi due anni in meno da vivere. Inquietante.
Non era semplice trovare una soluzione, ma stamattina mi sono svegliata particolarmente lucida e con una geniale espressione latina in testa: captatio benevolentiae.
Giocare la carta dell'adulazione. Lodare. Elargire complimenti. 
Funziona con gli adulti, figurarsi con un bambino che è la massima espressione del narcisismo.
Infatti, dopo pochissimi minuti, eccomi all'opera:
1) Risveglio
2) Cambio del pannolone: "Guardate com'è brava la mia piccola, come sta ferma, buona...lei è la migliore in assoluto" (l'operazione, incredibile ma vero, si conclude rapidamente e con successo. Mi riprendo quattro mesi di vita.)
3) Vestizione: "Nessuna bambina si fa vestire così bene, nessuna bambina è così calma e dolce...Guardate come infila il piedino nel pantalone..." (Operazione compiuta senza uno strillo. Mi riprendo sei mesi di vita.)
4) Momento della pappa (entra in scena Sofia, la bambina fittizia da non prendere assolutamente ad esempio): "Guarda Sofia, guarda la Pati, come mangia tutta la pappa...lei sì che è brava, mica come te che sei stupida e sputi tutto per terra...invece la Pati è bravissima!Ce ne fossero, di bimbe buone come lei!"(Finisci tutta la pappa sorridendo e io mi riprendo quattro mesi di vita).
5) Stasera, quando scatterà l'ora della nanna, ti ammansirò parlandoti di Sofia che non vuole mai dormire e dice sempre "Cosa darei per riuscire a fare subito la nanna come la Pati...".

Sofia piano piano diventerà il tuo incubo, ma sono convinta che i risultati non tarderanno ad arrivare.

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