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domenica 23 ottobre 2011

Una bambolina che fa no, no, no

Domenica. Ore 19.00 circa. Babbo riparte per Verona (per la cronaca, questa settimana si è potuto fermare qua solo per un giorno).Ti prende in braccio, schiocca un bacio sulla tua guanciotta morbida, poi ti appoggia in terra per farti gattonare, bacia me, saluta tutti, apre la porta e se ne va.
Inizialmente non dai peso alla cosa e ti butti sui tuoi giocattoli, indignandoti a bassa voce con un pezzo delle costruzioni, ma dopo qualche minuto alzi la testina, guardi la porta e, scuotendo la testa, bofonchi corrucciata:
- Gnò!
Dopo pochi secondi, mi guardi con le sopracciglia aggrottate, osservi i tuoi nonni e scuoti la testa, quasi a chiedere "Beh? Voi non dite niente di questo abbandono improvviso?? Ogni settimana si ripete la stessa storia, esigo spiegazioni!
Torni a molestare il cubo delle costruzioni con un'aria strana, un mix di mestizia e disgusto.
Passano appena dieci secondi che già torni all'attacco; in un climax di aggressività, scaraventi il cubo con rabbia colpendo un'innocente paperella di gomma, gattoni fino al televisore, lo spegni, torni indietro fino a raggiungere il divano e ti aggrappi a un bracciolo; afferri la mia borsa, la sollevi per un manico rivelando una forza erculea, la lasci cadere sul pavimento con un tonfo sordo ed esclami:
- Gnò, gnò, gnò!
Io resto sul divano a godermi la scena, trattenendo un risolino divertito, mentre nonno Geggio commenta:
- Senti, ha imparato a dire di no! E chi la ferma più, ora!
- "E' una bambolina che fa no, no, no", cantava Michel Polnareff negli anni sessanta - commenta la nonna compiaciuta.
Cerco di prenderti in braccio per darti un bacino e farti una carezza sulla testa, ma ti sottrai alle mie premure ripetendo "Gnò, gnò, gnò", da leggere come "Rimanda a dopo le smancerie, ora lasciami sola nel mio dolore".
In genere l'età dei "no" è intorno ai due-tre anni, momento in cui il bambino sfoggia la sua sete di indipendenza e utilizza il "no" per porre dei confini tra le sue idee e quelle degli altri. Tu hai nove mesi e venti giorni (!).
Che dire? Speriamo sia stata solo la rabbia nel veder partire tuo padre...

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